IL MISERERE di Mattia Cipollone

Mattia Cipollone nacque a Taranta Peligna il 12 aprile 1837 da Quirico e Marianna Zulli.
A causa di motivi lavorativi del padre, noto organista e costruttore di strumenti a tastiera, tornò a Lanciano dove visse nel quartiere di Civitanova.
Poche sono le testimonianze sull'infanzia di Mattia ma la tradizione locale ricorda che egli apprese i primi rudimenti dell'arte e dei suoni in ambito familiare e frequentò la cappella musicale della Santa Casa del Ponte, istituzione presente a Lanciano nel XII secolo. Tra il 1857 e il 1860 compose per la sua città delle ballate musicali (La Vergine Lucia, Credo a tre voci, Christus et Miserere, Stabat Mater, Miserere e Sinfonia funebre).
Dopo alcuni anni trascorsi nel seminario dei chierici, Mattia si trasferì a Napoli dove nel regio conservatorio di musica di San Pietro a Majella studiò e ottenne il diploma di contrappunto e composizione sotto la guida di Saverio Mercadante e Nicola De Giosa. Dopo le prime esperienze artistiche nel 1860 il suo nome venne inserito nella "Gazzetta Musicale" di Napoli e dal 1865 entrò nell'istituzione musicale cittadina "Il circolo artistico musicale di Napoli" e pubblicò due lavori di genere sacro (un canto per pianoforte "Salve Regina" e le "Armonie per organo in stile ligato"). A lui si devono la composizione di "Ninna nanna a Gesù bambino", "Inno a San Raffaele", "La fantasia originale per due violini e pianoforte", "La cantata di Tobia", "La messa tempore secondi cholere morbi" e "Dixit dominus e magnificat".
Mattia non abbandonò mai i contatti con la sua terra natale: tornò a Lanciano nel 1864 in occasione della morte del padre e nello stesso anno compose “Messa”, una sinfonia per coro e orchestra sui versi di Francesco Vicoli. Dopo essere rientrato nel capoluogo campano fu chiamato a Palermo dove rimase per circa due anni.
Nel 1868 rientrò in Abruzzo e soggiornò a Sulmona, dove venne nominato maestro di cappella della Chiesa della SS. Annunziata, con salario annuo di 425 lire, e fu prescelto come insegnante di musica del collegio Ovidio e dell'Istituto Magistrale femminile di San Cosimo.
Ottenne due importanti riconoscimenti che gli permisero di ritagliare uno spazio nel panorama musicale nazionale: uno come compositore onorario della Pontificia Congregazione e Accademia dei maestri e professori di musica di Roma (22 gennaio 1869) e come compositore onorario dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma (3 maggio 1869).
Dopo tanto lavoro e vari riconoscimenti in campo musicale, una vita agiata e numerose frequentazioni dei salotti aristocratici, Mattia fu attratto dalla vita monastica. Nell’estate del 1882 si congedò da tutti gli incarichi e si trasferì a Perugia nel convento di Monteripido, per assecondare la vocazione religiosa.
La tradizione ricorda che "l'anno prima a causa di una lunga e misteriosa agonia dello spirito", Mattia chiese di essere ammesso nell'ordine dei francescani e vestì le sacre lane il 16 luglio 1882 e circa un anno dopo, il 19 maggio 1883, fu ordinato sacerdote con il nome di padre Cristoforo da Lanciano e nominato maestro della cappella della Basilica di Santa Maria degli Angeli.
Mattia da questo momento in poi, si dedicò completamente alla composizione musicale di genere sacro e religioso, in modo particolare di brani per organo (circa tremila).
A causa di una febbre infettiva, il 9 ottobre 1905 lasciò Santa Maria degli Angeli per trovare conforto e riposo nel convento perugino. Nel giro di pochi giorni le sue condizioni peggiorarono e il 13 ottobre morì a causa di una emorragia cerebrale.

Il "Miserere" di Mattia Cipollone viene eseguito da un coro di sole donne al seguito della processione dei Simboli della Passione del Venerdì Santo mattina.

- Testo e foto tratti dal web.